Collio V.T.

 Collio con le sue frazioni Memmo e San Colombano è l’ultimo paese della Valle Trompia 40 Km da Brescia ai piedi del Maniva. 

 Coordinate Geografiche: 45° 48’ 38,52” N – 10° 20’ 7,08” E (sistema sessagesimale oppure 45,8107° N – 10,3353° E nel sistema decimale)

Altezza sul livello del mare m. 840.

Superficie kmq. 52,83.

E’ il comune più a nord della Valtrompia e il suo territorio si estende su una vasta superficie di kmq. 53,78, che comprende Collio (capoluogo formato da due località – Piazza e Tizio), Memmo e S.Colombano.

Abbiamo poi Ivino piccola località con chiesa e poche case e il passo del Maniva (a confine con Bagolino) importante centro sciistico assieme a Pezzeda.

Collio si trova allo sbocco della valle percorsa dal torrente Bavorgo mentre San Colombano è posto allo sbocco del torrente Gambidolo ed ai piedi del Maniva.

Memmo, la seconda frazione, è posto a m. 980 s.l.m.sul versante di sinistra della valle della Torgola (tributaria di destra del Mella).

Sia Collio che San Colombano sono attraversati dal fiume Mella.

Etimologia del toponimo

L’origine del nome è controversa: nel sec. XV è Colles o de Collibus Valli Trumpiae il che fa pensare alla conformazione geografica del paese composto di alcune colline anche se tale tale etimologia è rifiutata da P.Guerrini. La forma latina Caules indicante l’ovile, cioè la stalla di pecore o capre è forse quella più accreditata.

Altra interpretazione è Colius, nome romano peraltro la meno accreditata. In Collio sopravvivono molte voci e frasi latine.

Il Favallini attribuisce agli abitanti preistorici di Collio il nome di Culici, il che indicherebbe un’altra possibile etimologia.

La popolazione residente nel comune è di 2292 (4000 nel 1619, 2599 nel 1971) con una densità di abitanti per Kmq di 42.8.

 

  

Stemma di Collio

Lo stemma del comune ha uno sfondo d’argento con un pino su un monte uscente dalla punta sovrastato da una corona (DPCM 7 febbraio 1957 in applicazione R.D. 7 giugno 1943 n. 652).

La vegetazione presente nello stemma comunale si riferisce ai sempreverdi tipici della flora arborea locale, di tipo prealpino

NOTE da portare nel simbolo ndi collio

Da il Giornale di Brescia 10.1.1956, “Per quante ricerche fossero state effettuate, non si era mai potuto rintracciare con esattezza l’iconografia del Comune di Collio. Lo stemma non risultava nemmeno schedato presso l’Istituto di Araldica. Questione piuttosto complessa quindi suscettibile di sottili complicazioni formali.

Ma, adesso, la questione sembra si possa risolvere con il significativo documento che pubblichiamo che risale al 1696 e reca ben visibile lo stemma della Comunità di Collio. Un pino contornato da una ghirlanda ovoidale, in tutto simile allo stemma che porta la bandiera del Comune;

stemma si badi bene, riprodotto per tradizione orale e pertanto contestato anche da altri comuni di montagna che se ne fregiano forse indebitamente.

Il magnifico manifesto è stato rintracciato fra i carteggi della raccolta storica di Don Bonomini, quel celebre don Bonomini che fondò l’osservatorio meteorologico di Memmo nel 1856 e che da dotto umanista raccolse i manoscritti dell’abate Bianchi e fu in conispondenza affettuosa con il famoso padre Denza e, con lui, uno dei primi in Italia a studiare le stelle cadenti.

Il documento firmato dai consoli Mafeo Zanardelo e Faustino Calzoni, autenticato da Pietro Ghirardino notaro, è la nomina di Alvise Foscarini, Senatore della Repubblica di Venezia, a protettore di Collio. E, con che slancio vien tessuto il panegirico! Si stia a sentire: …… Proposto perciò l’Illustriss. et Eccellentiss. Sig. Alvise Foscarini, uno dei maggiori astri che risplendono nel veneto firmamento, senatore fra i grandi massimo, che nato per calcare i primi sogli del Serenissimo dominio, ha coronato d’applausi immortali il suo incomparabile Governo anco nel Capitaneato di Brescia dove si gode la tranquillità universale restabilita dal suo ottimo zelo ….. Sentito il Nome di Senatore tanto sublime fu subito con profonda venerazione ed immenso giubilo acclamato da tutti per Nume tutelare di Collio …..

Il diploma termina poi con altri voli pindarici che risparmiamo al lettore e che rientravano nel costume del tempo durante il quale l’adorazione per i potenti era a dir poco, barocca. Perciò il diploma all’Alvise Foscarini, della potentissima famiglia veneziana, oltre a mostrare il vero ed inequivocabile stemma della borgata triumplina, ci rallegra del nostro tempo di democrazia dove, dec!samente non vengono chirografate pompature del genere ai “numi tutelari”».

I patroni

I patroni sono i S.S. Nazzaro e Celso per Collio, San Colombano per il paese di San Colombano, San Antonio per Memmo ed infine San Marco per Ivino.

Dati Fisici

Il territorio è raccolto in una verde e ondulata conca compresa dalla testata della Valtrompia il cui spartiacque comprende le più belle montagne della Val Trompia: il monte Ario (m. 1785), Monte Pezzeda(m. 1802),la Pezzolina(m. 1802),la Corna Blacca(m. 2006), i monti di Paio (con il corno Barzò – m. 1948), il Dosso Alto (m. 2064), il passo Maniva (m. 1669), il monte Maniva (m. 1863), il Monte Dasdana (m.1990), il monte Colombine (m. 2215). Parte del territorio sconfina in Valle Camonica comprendendo la parte sommitale della Val Grigna con i laghetti di Ravenola, dosso Ma e il Dosso Fiora.

Collegamenti

Collio è direttamente collegato a Brescia attraverso la statale 345 e con Breno e Bagolino attraverso i passi di Crocedomini e del Maniva.

Attraverso Baremone è unvece collegato con Anfo.

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