11 Agosto 2011 – Camminata sul sentiero minatori dedicata a “Burtol e Pietro Blachì”
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Il sentiero minatori è già una realtà. Inaugurato il 2 giugno 2010, dopo circa due anni di lavoro, è ormai percorso da molte persone come sottolinea “Fetta” “uccellatore” (e non cacciatore come si definisce) che è sempre possibile incontrare presso il suo “Roccolo” a Passo Croce (Canaloch in dialetto) quasi per tutto il periodo dell’anno.
Di lavoro per migliorare il sentiero ce ne è ancora molto. In questo primo anno di attività abbiamo avuto molti suggerimenti e critiche e ci rendiamo conto che non abbiamo terminato: mancano alcuni cartelli e soprattutto una visione generale del sentiero attualmente limitato alle sole frecce direzionali che non rendono appieno la complessità del percorso.
Ma perché intitolare questa camminata a “Burtol Blachì”?.
Abbiamo deciso come CAI di ripercorrere annualmente il sentiero con una gita di gruppo e di dedicarla idealmente ogni anno ad un personaggio diverso, legato storicamente alla filosofia di questo sentiero.
Quest’anno abbiamo voluto ricordare “Burtol”, primogenito di Pietro, perché dei componenti della Famiglia Blachi (che hanno saputo con arte e maestria continuare e potenziare l’attività intrapresa dal padre Pietro), è colui che, anche se prematuramente scomparso, può essere considerato il rappresentante storico della Famiglia stessa, che è stata e continuerà ad essere linfa vitale della storia del paese di Collio V.T.
A Collio il nome “Blachì” evoca una famiglia che da generazioni è presente e Burtol classe 19xx è un personaggio ancora nel ricordo dei vivi e non relegato ad una fredda fotografia.
La famiglia ha alle spalle una tradizione di cavalli e muli utilizzati per un tipo di lavoro che resta ormai un ricordo storico, riportandoci però con la memoria all’epoca in cui quel sentiero era percorso dai trasportatori di “ferrazze” a Forno d’Ono.
Qui sta il legame con il sentiero dei minatori chiamato anticamente via Caalera.
Sono tanti i figli e i nipoti di quel Pietro Lazzari meglio conosciuto come “el Blachì” che ha amato profondamente le montagne di Collio e, a dorso di mulo, vi ha trasportato quel materiale che è servito per installare i tralicci dell’ENEL o gli impianti della prima seggiovia.
Lo scorso anno, nel periodo in cui il sentiero dei minatori è stato inaugurato, abbiamo proiettato lo storico filmato, depositato presso il museo Nazionale del Cinema di Torino, in cui si vede il lavoro della costruzione della linea elettrica per Pezzeda e dove i protagonisti sono proprio Burtol e il padre Pietro che con il loro muli effettuano il trasporto dei tralicci in Pezzeda.
Tale documentario era stato prodotto dall’Enel ed utilizzato nelle varie scuole a dimostrazione di come veniva costruita una linea elettrica.
Erano gli anni cinquanta ed ancora la motorizzazione era poco sviluppata specie quella di montagna e quindi il trasporto era effettuato ancora con metodi tradizionali che comportava “tanto lavoro fisico”.
Una nota particolare che rende ancora più significativa la dedica: lungo il percorso con piccole deviazioni (vedi la descrizione del percorso) incontriamo i due rifugi Blachi1 e Blachì2 gestiti proprio da questa grande famiglia.
Un ringraziamento particolare alla famiglia che ha contribuito con documentazione a questo piccolo libretto.
GALLERIA FOTOGRAFICA
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