Trekking dei Bivacchi
Treking dei bivacchi – Trekking nel Verde
1a Tappa: Collio V.T. – Capanna Mario e Gianni Remedio
2a Tappa: Capanna Remedio – Bivacco Marino Bassi
3a Tappa: Bivacco Bassi – Bivacco Giovanni Grazzini
4a Tappa: Bivacco Grazzini – Bivacco Vaia di Fondo
5a Tappa: Bivacco Vaia di Fondo – Collio V.T.
Caratteristiche del trekking: L’escursione si svolge quasi interamente all’interno dell’Area Vasta Valle Grigna, mentre una piccola parte è all’interno dell’area FDR Vaia.
Tappe: 5
Luogo partenza-arrivo: Collio.
Lunghezza totale: Km 63.5
1 Tappa: da Collio (m 840) a Capanna Remedio (m 1453) Km 13.7
Da Collio per Memmo, Fiale, Malga Sarle Superiore (m 1530), Malga Cigoleto, Capanna Remedio.
2 Tappa: da Capanna Remedio (m 1420) a Bivacco Bassi m 1919) Km 10.3
Da Capanna Remedio per Baita Prada (m 1709), Malga Stabil Solato (m 1774), Malga Poffe Stabil Fiorito (m 1917), Passo Sette Crocette (m 2041), Nicchia San Glisente, Bivacco Bassi (m1919).
3 Tappa: da Bivacco Bassi (m 1919) a Bivacco Grazzini (m 2020) Km 12.7
Da Bivacco Bassi per Nicchia San Glisente (m 1980), Malga Cascinetto Val Gabbia (m 1870), Malga Silter Val Gabbia (m 1665), Pozza Pian delle Assi (m 1750), Malga Val Bresciana (m 1790), Malga Val Brescianina (m 1830), Malga Stabil Fiorito (m 1896), Malga Mà (m 1884), Goletto Ma (m 1955),Valle Cludona (m 1916), Bivacco Grazzini (m 2020).
4 Tappa: da Bivacco Grazzini (m 2020) a Bivacco Vaia di Fondo (m 1716) Km 11.7
Da Bivacco Grazzini (m 2020), Malga Craparo di Sotto (m 1873), Malga Ravenola Vaga (m 1895), Malga. Mai (m 1811), Malga Ravenola Soliva (m 1993), Goletto Giogo dela Bala (m 2140), Grapa di Vaia (m 2114), Lago Vaia (m 1910), Malga Vaia di Mezzo (m 1851), Bivacco Vaia di Fondo (m 1716).
5 Tappa: da Bivacco Vaia di Fondo (m 1716) a Collio (m 840) Km 14,6
Da Bivacco Vaia di Fondo (m 1716) per Bonom, Malga Dasdana Busa (m 1809), Lago di Dasdana (m 1875), Malga Dasdana (m 1986), Passo Dasdana (m 2070), Pian delle Baste (m 2025), Pes de Cugni (m 1660), Poffe, Tizio, Collio.
Descrizione
Cinque giorni nel riposante verde dei boschi e dei pascoli attraverso la Capanna Remedio, Bivacco Bassi, Bivacco Grazzini e Bivacco Vaia di fondo.
L’escursionista inizia la sua avventura dalla Valle Trompia, chiusa dall’abbraccio delle altre due principali valli bresciane: la Valle Camonica e la Valle Sabbia. Si sconfina il secondo giorno, oltrepassando il crinale, nel bacino imbrifero della Valle Camonica e ci si rimane per l’intero terzo giorno. Solo nel quarto si entra, attraverso il Goletto del Giogo dela Bala, in Valle Sabbia per rientrare, infine, all’ultimo giorno di nuovo a Collio V.T.
1a Tappa
Collio V.T. – Capanna Mario e Gianni Remedio.
Caratteristiche del percorso: Collio V.T. (m 840) – Malga Cigoleto (m 1533) – Capanna Mario e Gianni Remedio (m 1420).
L’escursione si sviluppa dapprima su carrozzabile, poi su stradina asfaltata e successivamente sterrata ed, infine, su sentiero nel bosco e nel pascolo roccioso.
Dislivello: in salita m 693: in discesa m 113
Lunghezza: Km 13.7
Interessi paesaggistici: accattivanti panorami sull’Alta Valle Trompia ed in particolare sull’intero bacino imbrifero della Valle del torrente Mella di Sarle e delle numerose sue vallecole tributarie.
Interessi naturalistici: vegetazione a bosco misto di latifoglie ed aghifoglie, con la flora tipica del sottobosco e dei pascoli subalpini acidofili ed umidi.
Periodo propizio: da giugno ad ottobre, consigliando il mese di luglio per godere dello splendore delle fioriture.
Difficoltà: dapprima agevole e poi escursionistica.
Tempo di percorrenza: 5 ore.
Abbigliamento: media montagna.
Segnaletica CAI
Descrizione
Lasciata l’automobile nello spazioso parcheggio che si incontra, salendo, sul lato destro della statale Tre Valli, poco dopo aver superato la parrocchiale di Collio V.T., ci si inoltra nel centro del paese.
Si esce dalla piazza Zanardelli e, seguendo la segnaletica stradale, si raggiunge la soleggiata frazione di Memmo (m 989)
Dalla piazza di Memmo ci si incammina sulla stradina in salita asfaltata, ma dall’aspetto alpestre, in quanto transita a fianco di numerose cascine abitate tutto l’anno.
In corrispondenza di un palo segnaletico del CAI posto ad un bivio, si deve prestare attenzione e non proseguire nella direzione del sentiero n° 343, ma lungo la stradina pianeggiante.
Con leggeri dislivelli e brevi tratti in salita si aggira in quota l’intera Valle Torgola fino ad arrivare alla località Fiale (m 1274).
In questo tratto di agevole cammino vale la pena soffermarsi ad osservare l’architettura rurale rappresentata dalle tante cascine che costellano il versante orografico del Mella.
Tale versante è tutt’ora curato a prato, per la maggior parte ancora falciato.
Superato Fiale, si aggira il costone con impianto a lariceto che scende dal Monte Mericolo e si prosegue, restando ancora per poco su tale mulattiera.
Al primo bivio significativo non ci si incammina per località Forcella, ma si tiene la stradina a destra che in breve conduce in prossimità della Malga Corti di Campomolle (m 1342) e successivamente raggiunge Malga Sarle di Sopra (m 1530).
Si prosegue fino ad una vasca adibita all’abbeveraggio del bestiame bovino e al bivio che si trova nelle immediate vicinanze si segue la segnaletica del pianeggiante sentiero n° 340 che attraversa i vari rigagnoli d’acqua che scendono dal Dosso Canali e vanno ad alimentare il torrente Mella di Sarle.
Raggiunta Malga Cigoleto (m 1533), si abbandona la segnaletica del sentiero n° 340 e in ripida discesa si attraversano i pascoli sassosi di Cigoleto.
Ci si inoltra nuovamente nei boschi misti di latifoglie ed aghifoglie e si attraversano ripetutamente grazie a ponticelli naturali i torrenti, ora più impetuosi, con nomi vezzeggiativi, come Valzella di Cigoleto, Torrente Mella di Stabil Solato e Valzella di Bozzoline.
In questo tratto lo sguardo è sempre limitato dalla fitta ramaglia e superato questo ultimo ambiente boschivo, si entra in una radura prativa alla cui estremità si erge la Capanna Remedio, arrivo di questa prima affascinante tappa.
La Capanna è stata fortemente voluta e costruita interamente dal lavoro volontario dei soci del CAI di Bovegno per ricordare Mario e Gianni, due fratelli prematuramente scomparsi.
2a Tappa
Capanna Remedio – Bivacco Marino Bassi
Caratteristiche del percorso:Capanna Remedio (m 1420) – Passo delle Sette Crocette (m 2041) – Bivacco Bassi (m 1919)
L’escursione si snoda sempre su sentiero nel pascolo roccioso.
Dislivello: in salita: m 599: in discesa: m 122.
Lunghezza: km 10,3
Interessi paesaggistici: piacevoli panorami sull’intera Valle Trompia e sulla media ed alta Valle Camonica.
Interessi naturalistici: vegetazione degli arbusti contorti e presenza della flora alpina del substrato acido; avvistamenti di camosci, galli forcelli, coturnici e del volo dell’aquila.
Periodo propizio: da giugno ad ottobre, consigliato il fine luglio per godere appieno delle bellezze di questo straordinario ambiente.
Difficoltà: escursionistica.
Tempo di percorrenza: ore 4.
Abbigliamento: alta montagna.
Segnaletica: CAI
Descrizione
Il secondo giorno contempla una tappa in cui il sentiero con continue tortuosità e tornanti conduce al crinale che separa la Valle Trompia dalla Valle Camonica.
Partiti dalla Capanna Remedio, si cammina per un buon tratto su un sentiero che serpeggia in un ambiente dominato da piccoli arbusti con prevalenza di rododendri, mirtilli e salici nani.
Salendo via via di quota e passando da Baita Prada (m 1709), si aggira l’ampio bacino imbrifero che confluisce nel torrente Mella di Sarle. Lo sguardo può cogliere sulle rupi le sagome dei camosci e le coturnici in volo radente nei pascoli.
Si cammina, ormai, nel pascolo roccioso aperto, stando ai piedi degli spettacolari e strapiombanti roccioni dei Corni del Diavolo ed è qui che si può avvistare il placido volo dell’aquila nell’alto del cielo.
Si rimane in vista di Malga Stabil Solato (m 1774), ma senza necessariamente raggiungerla.
Si segue la sinuosità del versante e si raggiunge lo stabile alpestre denominato Poffe di Stabil Fiorito (m 1917).
Il percorso, pur se condotto in uno stretto sentiero, consente di cogliere appieno l’ambiente dell’alpeggio in cui, dato il non facile incedere, solamente la razza della Bruno alpina si sente a suo agio e pascola con sicurezza.
Al di sopra si erge il Monte Crestoso, mentre con un ultimo dislivello si raggiunge finalmente il noto Passo delle Sette Crocette (m 2041), riconoscibile per la presenza di un altare di pietre nei cui interstizi sono state posizionate Sette croci in ferro.
Da qui lo sguardo è in grado di spaziare sulla Valle Camonica con bella vista sulla Concarena, sul Pizzo Camino e Presolana oltre che sul ghiacciaio sempre più ridotto del Bernina. In lontananza svetta anche la parete nord dell’Adamello.
Dal Passo delle Sette Crocette si segue la segnaletica bianco-azzurra della variante bassa del famoso sentiero Cinelli delle Tre Valli.
Con tale traccia che solca, mantenendosi in quota, le pendici degradanti del monte Crestoso, si raggiunge un Passo (m 2059) che separa nettamente il Crestoso dal monte Colombino.
Da qui si piega decisamente a sinistra ed in discesa si raggiunge la Nicchia di S.Glisente.
Qui si presenta una triplice possibilità: la prima è quella di proseguire con il sentiero 3V verso Monte Campione, la seconda di salire al Monte Fra, e la terza, prevista dal trekking qui descritto, che consente, con un breve tratto di discesa, di arrivare al bivacco Marino Bassi (m 1919), che era già possibile intravedere.
Nelle serate autunnali i silenzi che ci circondano vengono interrotti dai bramiti dei cervi in amore.
3a Tappa
Bivacco Bassi – Bivacco Giovanni Grazzini.
Caratteristiche del percorso: Bivacco Bassi (m 1919) – Silter Val Gabbia (m 1665) – Bivacco Grazzini (m 2020)
Il cammino si insinua, mantenendosi sempre nell’area Vasta Valle Grigna curata dall’ERSAF, tra i numerosi rilievi montuosi che formano spettacolari e caratteristici ambienti vallivi.
Dislivello: in salita m 355: in discesa: m 254
Lunghezza: km 12.7
Interessi paesaggistici: suggestivi panorami su media ed alta Valle Camonica.
Interessi naturalistici: vegetazione legata agli ambienti alpini ricchi d’acqua ed, in particolare, flora caratteristica delle torbiere alpine; incontri faunistici con camosci, caprioli, cervi galli forcello nel lariceto, e coturnici.
Periodo propizio: da giugno ad ottobre, incontrando in luglio il massimo splendore.
Difficoltà: escursionistica.
Tempo di percorrenza: ore 5.
Abbigliamento: alta montagna.
Segnaletica CAI
Descrizione
Si rimane per tutto il terzo giorno in Val Camonica ed in particolare nel meraviglioso ambiente disegnato dal fiume Grigna e dai suoi affluenti che solcano le vallette tributarie. Con competenza l’Ente Regionale per i servizi dell’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF) ha preso a cuore questo ambiente, unico nella sua morfologia e peculiarità.
Si inizia l’escursione al Bivacco Bassi, risalendo in breve sino alla Nicchia di San Glisente.
Da qui si scende in Val Gabbia, ambiente selvaggio e per nulla conosciuto e frequentato che affascina chiunque vi si inoltri.
Il sentiero, denominato degli Averi e dei Sapori con la sigla AS, serpeggia tra ampie macchie di rododendri e mirtilli.
Si perde via via quota e si raggiunge il Silter di Val Gabbia (m 1665), punto più basso toccato nella giornata e laddove a fine giugno gli occhi si beano delle splendide cascate gialle dei maggiociondoli in fiore.
Qui si abbandona la segnaletica AS e si descrive un ampio arco che aggira il Dosso dell’Arciprete e Monte Bresciana.
Si entra, ora, più propriamente nel solco principale scavato dal fiume Grigna, raggiungendo la Malga Pian degli Assi (m 1732) con a fianco una provvidenziale pozza di abbeverata per il bestiame all’alpeggio. Si procede, dapprima senza un significativo dislivello, fino a Malga di Val Bresciana (m 1790) e si ritrova la segnaletica AS. La si segue, descrivendo la sinuosità dei versanti che degradano dal Dosso Betti e si passa accanto a Malga Val Brescianina (m 1826).
Si entra, poi, in Valle Mà, tributaria orografica sinistra del fiume Grigna e la si risale con il torrente Grigna di Stabil Fiorito che scorre molto più in basso. Man mano si sale, si sente lo scorrere delle acque sempre più vicino, fino a toccarne le sorgenti laddove si raggiunge Malga Stabil Fiorito (m 1895).
Si attraversa, stando poco sotto il Passo delle Sette Crocette, il torrente che qui nasce e ci si porta sul versante orografico opposto a quello di ingresso, raggiungendo la .Malga Mà (m 1884) e prendendo la direzione che sale ad un Goletto disegnato dal Dos Mà e che, una volta oltrepassatolo, conduce in Valle di Cludona.
Si cammina in un ambiente caratterizzato da torbiere formate dal ristagno delle acque.
Se da un lato c’è la difficoltà di muoversi, prestando attenzione a non riempirsi gli scarponi d’acqua, dall’altro c’è l’occasione di osservare un habitat contraddistinto da una ricchezza floristica e faunistica del tutto eccezionale.
Accompagnati dai fischi delle marmotte, si raggiunge, finalmente, il bivacco Giovanni Grazzini (m 2020) su una traccia che incontra sempre più ostacoli, dovuti ai numerosi massi caduti dal crinale delle Colombine che si delinea dinnanzi al cammino. E’ questo un Bivacco, sorto nell’anno 2000, per volontà e impegno di tanti soci del CAI di Collio V.T. e frutto di una ristrutturazione dell’ex Malga Craparo alto, in totale decadenza.
4a Tappa
Bivacco Grazzini – Bivacco Vaia di Fondo
Caratteristiche del percorso: Bivacco Grazzini (m 2020) – Malga Ravenola Vaga (m 1895) – Goletto Giogo della Bala (m 2140) – Bivacco Vaia di Fondo (m 1716).
L’escursione è quasi sempre su sentiero nel pascolo roccioso e ci permette di scoprire le meraviglie del bacino imbrifero che dà l’origine alla formazione del fiume Grigna.
Dislivello: in salita m 245; in discesa: m 549
Lunghezza: km 11,7
Interessi paesaggistici: panorami sulla Val Grigna e sull’Alta Valle Sabbia.
Interessi naturalistici: presenza di interessanti torbiere alpine e flora dei pascoli a substrato acido e nitrofilo in vicinanze delle malghe.
Periodo propizio: da giugno ad ottobre, con luglio il mese migliore per godere delle fioriture.
Difficoltà: escursionistica
Tempo di percorrenza: ore 4,30.
Abbigliamento: alta montagna
Segnaletica: CAI
Descrizione
Usciti dal Bivacco Grazzini, si scende, seguendo l’evidente segnaletica corrispondente al sentiero CAI n° 357, posta nelle immediate vicinanze del Bivacco stesso.
Si rimane sul versante orografico destro della Valle di Cludona e si entra nell’alneta le cui piante posseggono rami elastici, capaci di sopportare elevati carichi di neve senza spezzarsi.
Raggiunta Malga Craparo di Mezzo (m 1871) si piega decisamente ad angolo retto e, con un sentiero a volte più aperto ed altre nel bosco di aghifoglie, si attraversano importanti torbiere alpine che fanno la gioia dei naturalisti.
Si raggiunge, con un percorso a saliscendi, Malga Ravenola Vaga (m 1895) e quindi si abbandona il sentiero n° 357 che a destra conduce ai Laghi di Ravenola e alla strada di Crocedomini. Si rimane invece sul sentiero di sinistra che in discesa conduce all’attraversamento del torrentello fattosi in questo punto di discreta consistenza e che raccoglie le acque uscenti dai Laghi di Ravenola e dalla conca sovrastante.
Si risale a Malga Mai (m 1811) e poi, con un doppio tornante, si raggiunge un terrazzo sassoso, naturale proseguimento della Corna Rossa, che si insinua fino al Dosso della Fiora e di un altro rilievo significativo che non porta nome.
Si passa vicino alla Malga Ravenola Soliva (m 1993), da cui è possibile osservare un bacino imbrifero molto ampio che offre un notevole contributo, mediante i suoi numerosissimi corsi d’acqua, alla formazione del fiume Grigna, e si risale attraverso una stradina sterrata, piuttosto dissestata, per immettersi poi sulla strada asfaltata delle Tre Valli che dal Passo Maniva raggiunge il passo Crocedomini.
La si segue per circa 700 metri, abbandonandola in località Grapa di Vaia, dove sorge una cappelletta contenente un teschio legato ad una leggenda popolare che racconta come esso, dopo essere stato lanciato più volte nelle acque del Lago Vaia, ritornasse regolarmente quassù. Da ciò la volontà degli abitanti di Bagolino di farne perenne ricordo con questa edicola.
Entrati da poco in Valle Sabbia e, precisamente, nella sua significativa Valle tributaria,detta Valle di Vaia, si cammina in discesa su larga stradina al cui ingresso figura la segnaletica del sentiero n° 423.
Con tornanti, sempre in discesa, si passa accanto al Lago di Vaia (m 1910) e si prosegue fino a toccare dapprima Malga di Mezzo Vaia, (m 1851) e successivamente Malga di Fondo Vaia (m 1716) dove si conclude la giornata di fatica e di piacere.
5a Tappa
Bivacco di Fondo Vaia – Collio V.T.
Caratteristiche del percorso: Bivacco di Fondo di Vaia (m1716) – Pian delle Baste (m 2030) – Collio V.T. (m 840).
Il cammino è nella prima parte su sentiero impervio nell’arbusteto, poi su stradina e sentiero più comodo.
Dislivello: in salita: m 314; in discesa: m 1190.
Lunghezza: km 14.16.
Interessi paesaggistici: ampie vedute sull’Alta Valle Sabbia, in particolare delle Vallate di Vaia e Dasdana e panorami sull’Alta Valle Trompia.
Interessi naturalistici: vegetazione arbustiva con prevalenza di rododendri, mirtilli e ginepri nani e flora dei pascoli acidi.
Periodo propizio: da giugno ad ottobre con il mese di luglio capace di offrire il miglior spettacolo naturalistico ed ambientale.
Difficoltà: escursionistica.
Tempo di percorrenza: 5 ore.
Abbigliamento: alta montagna.
Segnaletica : CAI
Descrizione
Dal Bivacco di Fondo Vaia si ritorna per un breve tratto sugli ultimi passi della 4^ Tappa e si raggiunge il bivio sovrastante, da dove si stacca il sentiero n° 422.
Lo si prende, compiendo un lungo traverso sul versante orografico destro della Val di Vaia, versante le cui curve di livello ravvicinate testimoniano la sua ripidità.
Ci si allontana via via dalla Val di Vaia per entrare con la Costa Segaboli di Masnade in Val di Dasdana.
Con tale ampio e tortuoso camminamento si superano i costoni che degradano dal crinale ben delimitato della Punta Setteventi e Monte Matto.
Sempre seguendo la segnaletica n° 422, si raggiunge il torrente formato dalle numerose pozze e dai tanti rigagnoli che solcano la testata della Valle Dasdana.
La strada delle Tre Valli fa da corona all’intera Valle Dasdana e l’escursionista sempre in un ambiente piuttosto aspro, è obbligato a prestare particolare attenzione nel suo incedere.
Si perviene, dapprima, a Malga Dasdana Busa (m 1809) e poi si aggira la sponda meridionale del Lago Dasdana (m 1875).
Qui ci si rende conto di come l’alpeggio in questa vallata fosse particolarmente impegnativo.
L’ambiente prativo è estremamente ridotto, data la massiccia presenza dell’arbusteto e cespuglieto, oltre a quello di tanti massi sparsi qua e là.
Si transita da Malga Laghetto (m 1925) e poi da Malga Dasdana (m 1986) e attraverso una stradina, che qui si diparte, si rimonta fino alla carrozzabile delle Tre Valli il cui guard-rail da tempo era in vista.
Si percorre, per circa 500 metri, la strada asfaltata che sale dal passo Maniva e si raggiunge il Pian delle Baste (m 2074).
Al tornante stretto che così si incontra, si stacca una sterrata, il cui accesso è vietato da una sbarra, e si raggiunge un casermone diroccato costruito durante la Ia guerra mondiale come retrovia della difesa militare.
Si transita a fianco del casermone, abbandonando la mulattiera pianeggiante che conduce nuovamente al Bivacco Grazzini e al Passo delle Sette Crocette e si prende, in virtù anche di un palo posizionato sull’angolo, il sentiero n° 355 che si immette nella valle di Serramando, là dove il torrente Bavorgo trova la sua nascita.
Con una stradina a tornanti, disegnata anni fa dall’Enel durante la posa dei mastodontici tralicci della potente linea elettrica che porta corrente dalla Valle Camonica alla Valle Sabbia passando per la Valle Trompia, si raggiunge Malga Marmor (m 1645) ed in corrispondenza di un traliccio ad essa vicino, si procede in ripida discesa lungo il crinale erboso, dalla cui sommità già si intravedono i paesi di S.Colombano e Collio V.T.
Ci si immette nella stradina sterrata tracciata per la posa di un bacino dell’acquedotto comunale e, lasciandosi guidare da questa stradina in leggera discesa, si transita tra i cascinali dell’Alta Valle di Ivino.
Il sentiero n° 355 passa accanto a Cascina Besucche, Poffe e Pediferro.
Raggiunta località Pediferro un palo segnaletico invita ad abbandonare la direzione di arrivo per piegare a destra, avendo come riferimento un pilone della linea elettrica. Se invece si prosegue nella medesima direzione si raggiunge Collio mediante una stradina che alla frazione di Ivino diventa asfaltata fino al centro paese.
Lasciandosi sempre guidare dai segni del sentiero n° 355 si entra nell’abetaia e nel bosco ceduo della Val Ondola.
Usciti dal bosco, si attraversano i prati di Cascina Roncomò e con una mulattiera acciottolata si entra nella frazione di Tizio in corrispondenza del Santuario dedicato alla Madonna.
Da qui si arriva in breve nel centro di Collio chiudendo il periplo