349 – Collio/Corna Blacca attraverso Pezzeda

Da Collio alla Corna Blacca attraverso il Passo Pezzeda (n° 349) 

Scarica PDF: Sentiero_349_1     Sentiero_349_2

 

Caratteristiche del percorso: Collio (m 870) – Passo Pezzeda (m 1600) – Corna Blacca (m 2004). L’escursione si sviluppa su ampia mulattiera sino al Passo Pezzeda, successivamente su sentiero, che dapprima serpeggia nel pascolo erboso e poi si insinua tra guglie e rocce.

Dislivello: m 1134.

Interessi paesaggistici: vista panoramica sull’alta Valle Trompia e sulla Valle Sabbia.

Interessi naturalistici: flora alpina del calcare con la presenza di eccezionali endemiti insubrici.

Periodo propizio: da giugno a settembre, con la fioritura ai massimi livelli in luglio.

Difficoltà: il tracciato è sempre sicuro e comodo, purchè si presti attenzione all’ultimo tratto aereo della cima.

Tempi di percorrenza: salita (ore 4.30); discesa (ore 3).

Progressione tempi di percorrenza “agonistici”: Collio-Trampolino 0 min – Pantaghino 15 min – Skilift Pezzeda Mattina 31

min – Passo di Prael 45 min – Cima Corna Blacca: 1h 4min 45sec.

Abbigliamento: da media montagna.

Segnaletica: CAI n° 349.

Parcheggio: quello comunale prospiciente la caserma dei carabinieri.

Descrizione

Si lascia l’automobile nello spazioso parcheggio, che si incontra appena superata la parrocchiale di Collio e, ritornando indietro pochi passi lungo la statale, si incontra il primo palo segnaletico del sentiero n° 349, che conduce alla Corna Blacca, attraverso il Passo Pezzeda.

La stradina aggira un parco giochi e attraversa il Mella con un largo ponte, in località Cugol. Qui, dove sorge un simpatico angolo dedicato al minigolf, si inizia a prendere quota.

La mulattiera esce dal bosco ed entra in un’ampia conca prativa con un enorme cascinale che la domina.

Un altro palo direzionale invita a compiere uno stretto angolo consentendo di vedere un caratteristico nugolo di cascine, mentre all’orizzonte appare, dominata dal Muffetto, la dorsale che giunge sino al Guglielmo.

Con un triplice tornante si passa vicino ad una casetta e ci si innesta su una stradina orizzontale.

Ai successivi bivi, sempre aiutati da opportuni pali segnaletici, si punta per un lungo tratto verso la testata della valle, passando dapprima vicinissimi ad un pilone dell’alta tensione, nelle cui vicinanze sorgono sulla destra alcuni cascinali della località Pantaghino (m 1151- ore 1) e una polla, coperta da tettoia, in grado di fornire acqua pura e ristoratrice.

Le indicazioni indicano di proseguire lungo la stradina e, dopo un’ampia curva in salita, appare lontana la vetta della Corna Blacca, che sembra esortare alla sua conquista.

In corrispondenza di un successivo palo si evita di scendere alla nota fonte Busana e si prosegue in piano, notando che il versante, qui più umido, favorisce la intensa penetrazione di Abete bianco (Abies alba).

Si incontra sulla destra una croce bianca e la lapide che ricorda l’alpino caduto Dotti Battista.

Con numerosi tornanti si raggiunge, poco dopo, Roccolo Cero (m 1428 – ore 2), non preoccupandosi delle diramazioni, che comunque si riuniscono poco sopra.

Sempre su ampia stradina, si prosegue sino ad uscire dal bosco ed entrare nell’immenso pascolo su cui si erge Malga Pezzeda Mattina di Sotto.

Qui, il nuovo e l’antico si sposano, dato che il moderno impianto di risalita per gli sciatori è immerso nell’alpeggio dell’atavica malga.

Si sale con zigzagante stradina sino al Passo Pezzeda (m 1600 – ore 2.30), dove è stata recentemente costruita una lunga vasca collegata con un tubo ad un bacino in cemento, alimentato da una provvidenziale sorgiva.

Ora, piegando decisamente a sinistra, si viene informati da un palo direzionale che si sta percorrendo il noto sentiero delle Tre Valli, passando quindi dai colori biancorossi del CAI a quelli bianco-azzurri del 3V.

Poco oltre si incontra una intersecazione di più sentieri:

uno sale sulla cresta erbosa di Monte Pezzolina; un secondo, denominato Brigata Perlasca, scende a Ono Degno e Forno d’Ono; un terzo passa presso Malga Baret per poi aggirare Monte Frondine e Tegaldine e, infine, quello qui descritto prosegue pianeggiante portandosi sul versante sabbino, aggirando a mezza costa Cima Pezzolina.

Il sentiero compie ampie curve, che entrano ed escono dalle numerose vallecole, degradanti ripide e rocciose verso Ono Degno. In basso appaiono due caratteristici nugoli di casine denominate Frondine e Frondinino.

Dal pascolo spuntano enormi blocchi di bianca dolomia su cui si abbarbicano spavaldamente specie floristiche di primaria importanza come il Laserpitium nitidum, Primula auricula e Potentilla caulescens.

Il pascolo multicolore per la grande varietà di fiori, ondeggianti alla brezza ventosa, offre sfumature sempre nuove. Il sentiero, nei punti più impegnativi, è sostenuto da muretti a secco, che ricordano l’immane fatica degli uomini che l’hanno tracciato.

Aggirata la Pezzolina, si presenta dinnanzi, in tutta la sua maestosità, il massiccio calcareo della Corna Blacca, che si erge a dominare la Valle Sabbia e la Valle Trompia.

Giunti in località Prael, si rivede S.Colombano e, tralasciando la variante bassa che conduce a Cima Caldoline, ai cui piedi si erge la Capanna Tita Secchi, si sale percorrendo il 3V alto.

Ora il sentiero si stringe sensibilmente e sale un poco, per poi abbassarsi in direzione della diroccata cascina Sacù, teatro di lotte partigiane. Il sentiero penetra sempre più, cercando, pianeggiante, il tratto finale di attacco della cima. In corrispondenza di un lungo e ripido canalone, che scende direttamente dalla vetta, il sentiero cambia improvvisamente pendenza e si insinua tra i mughi contorti dai grandi carichi invernali di neve.

Si riattraversa il canalone, precedentemente lasciato alla nostra sinistra e non si può evitare di vedere tra le rocce e nei ghiaioni: Saxifraga mutata, Saxifraga caesia, Silene elisabethae, Physoplexis comosa, Saxifraga arachnoidea, Campanula cochleariifolia, Aquilegia einseleana, ecc.

Dopo un ampio tratto in leggera ascesa, si scollina nuovamente in Valle Trompia ed ecco presentarsi Collio, appoggiato nel fondovalle del Mella.

Si rimane ora nel versante triumplino, percorrendo con un poco di attenzione il sentiero aereo, che permette di oltrepassare ripidissimi canaloni.

Superato un salto di roccia, ci appare S.Colombano, con le sue case che fiancheggiano a lungo la statale.

Una breve discesa per congiungersi con il sentiero proveniente dal Passo Portole e poi si risale di nuovo tra i mughi con i Monti Paio e Dosso Alto alla nostra sinistra.

Con qualche occasionale e opportuno aiuto delle mani, si superano facili salti di roccia e si giunge finalmente in cresta. Si rimane sullo spartiacque triumplino-sabbino fino a conquistare una costruzione in ferro, usata nei rilievi altimetrici, al cui fianco è stato eretto un cippo a ricordo dei partigiani caduti nella Resistenza.

Dinnanzi ecco la croce raggiungibile restando sul filo di cresta e conquistando in tal modo l’ambita vetta.

Per la discesa si può procedere lungo il pratone rivolto a S. Colombano, giungere quindi alla sella, che anticipa la dorsale dei Monti Paio e innestarsi poi sulla variante bassa dei 3V percorrendola con il Passo Maniva alle spalle.

Camminando si giunge al sentiero denominato “Strada dei Soldati” , ai piedi della Pezzolina, collegandosi quindi al tracciato precedente e chiudendo così, con ripida discesa su Collio, l’interessante itinerario.

close window

Service Times & Directions

Weekend Masses in English

Saturday Morning: 8:00 am

Saturday Vigil: 4:30 pm

Sunday: 7:30 am, 9:00 am, 10:45 am,
12:30 pm, 5:30 pm

Weekend Masses In Español

Saturday Vigil: 6:15pm

Sunday: 9:00am, 7:15pm

Weekday Morning Masses

Monday, Tuesday, Thursday & Friday: 8:30 am

map
6654 Main Street
Wonderland, AK 45202
(513) 555-7856