Quassù le nuvole sono come pensieri che volano, a cura di Fabio Lazzari e Loris Zanirato – 2010
Era l’inizio del 2009 quando con il gruppo del CAI ci siamo accorti che a breve sarebbero trascorsi 50 anni dalla costituzione del CAI Collio.
Fra le varie iniziative per celebrare questo evento non poteva mancare una raccolta di documenti da condensare in un libro predisposto per l’occasione con l’ausilio di qualificati collaboratori, esperti nelle diverse tematiche.
I dati, considerata l’enorme biblioteca di mio padre, era facile reperirli.
L’archivio del CAI era intatto (grazie ad Ivano che lo aveva preservato da sicura distruzione) e Sergio Danieli era già in possesso di parecchie descrizioni di escursioni.
Le immagini, in virtù della mia passione per le fotografie, erano già in archivio.
E’ a questo punto che ho deciso di chiedere ad un mio collega giornalista ed addetto stampa, Loris Zanirato, se si sentisse di scrivere un libro con me, e alla sua risposta affermativa il progetto è partito.
Questa pubblicazione vuole rappresentare un ricordo ed un riconoscimento per coloro che 50 anni fa hanno saputo interpretare i nostri sentimenti, anticipandoli con rara sensibilità.
Il filo conduttore di tutto il racconto è racchiuso nel titolo del terzo capitolo: le pietre parlano; il libro intende essere una sorta di vademecum del viaggiatore che amante delle passeggiate percorre i nostri monti.
A volte i racconti di storia locale possono risultare un pò noiosi, ma se la storia stessa si collega a testimonianze ancora vive e visibili, ecco che forse è possibile trasmettere un interesse maggiore.
Si è così colta l’occasione per parlare di miniere, di minatori e di Medoli; la lapide a ricordo di una tragedia in miniera è stata l’occasione per descrivere questo lavoro; la trincea o la postazione blindata della mitraglia hanno rappresentato l’occasione per rievocare la guerra 15/18 e la dedica di un tratto del sentiero dei minatori da noi restaurato, e che Tonassi ha fortemente voluto dedicare a Gaetano Castiglione, è servito a ricordare i periodi della guerra partigiana.
Le lapidi rievocano anche personaggi celebri del passato come Don Bruni, ottimo botanico, e l’Abate Bianchi, amico del Foscolo.
Insomma con questo volume abbiamo inteso descrivere le bellezze e la cultura di Collio, i nostri sentieri, le nostre montagne, non facendo mancare notizie anche inedite sulle nostre origini.
Non ultimo una dedica speciale agli alpini (ai quali siamo legati sia per cultura che per tradizione, e con i quali abbiamo posato nel 1961 la croce del Maniva) e a una figura molto importante per Collio: Mons. Bonomini, cappellano capo del 4° corpo d’armata Alpino e co-fondatore della Sottosezione CAI di Collio.
Il nostro augurio è di aver offerto il nostro piccolo contributo a conoscere meglio la nostra bellissima terra, lasciando ai lettori il giudizio finale e inappellabile sulla bontà di questo lavoro.