FIE – Federazione Italiana Escursionismo e la marcia di regolarità
FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO
(Presentazione tratta dal programma delle attività FIE)
L’atto del camminare è una sorta di riflesso dei luoghi attraversati, muoversi dentro un ambiente naturale che può farci riappropriare dei sensi di cui troppo spesso ci privano le nostre città. Questo sta alla base di una cultura dell’esercizio fisico che la Federazione italiana escursionismo continua a promuovere a tutti i suoi livelli di organizzazione. Specie facendolo con il sudore che solo la fatica dello sport sa restituire, contribuendo allo stesso tempo a salvaguardare quella natura che richiede ad ogni passo il nostro rispetto.
Dunque, l’escursionismo pedestre in Italia e in Europa, i corsi dedicati ai giovani, la tracciatura e la conservazione di sentieri escursionistici d’interesse locale, nazionale, europeo;
l’attività agonistica e ricreativa che spazia dalla marcia di regolarità allo sci alpino e di fondo; e ancora, quell’importante opera di formazione, qualificazione e aggiornamento degli accompagnatori escursionistici (Aen), la tutela e la gestione dei rifugi e delle case di montagna che fanno da prezioso punto di riferimento per viandanti, passeggiatori, escursionisti. La Fie non a che avanzare una proposta sintesi di tutte quelle associazioni diffuse sul territorio nazionale che condividono i suoi stessi obiettivi.
Una struttura semplice: tanti comitati regionali o provinciali e una serie di attività coordinate dalle commissioni federali con delegati in ogni comitato locale.
Ma a chi si rivolge questo ventaglio di proposte? Alle famiglie prima di tutto,grazie a un grado di escursionismo adatto a tutte le età (8-80 anni) secondo categorie agonistiche e non; ai giovani, che possono misurarsi in prove sportive vissute nella bellezza di un ambiente naturale che oggigiorno spesso non sanno di avere a portata di mano; infine, ai cosiddetti “anziani”, che nelle attività associative sanno portare esperienza e possono trovare tempo per riscoprire la natura con occhi diversi. Con il tesseramento, la Fie offre una polizza assicurativa a tutela della Rct (Responsabilità civile contro terzi) delle associazioni e dei soci, oltre alla copertura assicurativa per invalidità permanente, morte, indennità giornaliera per ricovero ospedaliero e/o gessatura, spese mediche e diagnostica, mezzi di pronto soccorso in circostanza di escursioni collettive o individuali, gare di sci e/o marcia, trasferimenti per le attività organizzate, pulitura e marcatura sentieri, attività manuali di riordino e pulizia delle sedi, rifugi ed edifici montani in gestione. Per aderire alla Fie basta tesserarsi a una delle associazioni ad essa affiliate.
La marcia alpina di regolarità
Uno sport per tutti, che richiede soltanto due cose: un paio di gambe e una mente allenata. Ma potrebbe bastare un buon passo. Stiamo parlando proprio della marcia di regolarità, per i neofiti un’assoluta sconosciuta. Non serve correre forte, anzi non serve correre. La marcia di regolarità privilegia il gesto tecnico rispetto alla prestazione fisica. Certo, una preparazione atletica di base non guasta in una disciplina che insegna a camminare in montagna, a mettere in sintonia muscoli e respiro con le gradazioni del terreno, a valutare la propria forza e resistenza a seconda delle condizioni ambientali e atmosferiche. Una marcia alpina di regolarità che già nel nome porta con sé quella sua origine “alpina” che oggi continua nella pratica su sentieri di montagna, strade sterrate e mulattiere, limitando il percorso pavimentato a brevi tratti nelle zone urbanizzate. La gara: solitamente partenza e arrivo coincidono, in un circuito diviso per settori (da un minimo di 3 a un massimo di 6) che possono essere interamente pianeggianti, in salita, in discesa oppure misti.
Ogni settore va percorso rispettando una certa media oraria assegnata alla partenza, tenendo velocità che possono variare da un minimo di 2,5 km/h a 7 km/h. Si cammina ascoltando il ritmo del proprio passo, lungo tragitti con dislivelli compresi tra 600 e 1.200 metri e che variano in lunghezza a seconda delle categorie e delle specialità (tra 10 e 13 chilometri per le gare individuali, tra 13 e 18 chilometri per coppie o pattuglie di tre persone).
Ogni percorso è attentamente preparato dalle associazioni organizzatrici, che trovano il percorso di gara più adatto alle norme dettate dal regolamento tecnico, provvedendo a pulirlo, misurarlo per mezzo di un’apposita ruota omologata dalla Ctfm e, il giorno antecedente la gara, segnandolo con pitture ad acqua e nastri. Un percorso che è sconosciuto ai partecipanti così come le medie di ogni settore (provate in prova simulata dai soli organizzatori). Al momento del “via” viene consegnata a ciascun concorrente una “tabellina” con l’indicazione dell’orario di partenza e delle medie orarie che dovrà mantenere nei singoli settori, alla fine dei quali i giudici annoteranno di volta in volta l’orario di passaggio (ora, minuti, secondi). Ma chi vince? Sarà quello chi si avvicinerà di più al tempo teorico (sconosciuto alla partenza): per ogni secondo di anticipo o ritardo viene assegnato un punto di penalità. La somma delle penalità acquisite sull’intero percorso determina la classifica finale, quindi sarà il migliore colui che avrà totalizzato il minor numero di penalità. Ma come può un concorrente camminare mantenendo la media oraria assegnata? Qui entra in gioco l’allenamento “cerebrale”, ossia la capacità di saper mantenere la giusta lunghezza del proprio passo su qualsiasi tipo di terreno, valutando quando e per quanto tempo modificarla a seconda delle asperità incontrate (terreno scivoloso, discese ripide, fondo molle, ghiaia, cemento). Ogni marciatore deve costruirsi in fase di allenamento una personale tabellina basata sulla lunghezza del passo che normalmente riesce a distendere su un terreno normale, indicando il numero di passi da compiere ogni minuto per mantenere poi le diverse medie orarie. Esistono due classificazioni per le gare organizzate dalla associazioni affiliate alla Fie: gare di campionato nazionale e regionale (per tesserati Fie); gare non agonistiche per l’attività di base (aperte a tutti, tesserati e non).
L’attività agonistica, al suo interno, si divide poi in varie categorie: giovani, adulti (maschile e femminile), camminatori agonisticamente preparati e costantemente allenati, marciatori con buona frequentazione di gare e poco allenamento, camminatori saltuari.