342 – Solivo Triumplino
Sentiero 342 – Solivo Triumplino
Partenza: Predondo (Bovegno): m 600
Arrivo: S.Colombano (Collio V.T.): m 950
Lunghezza: Km 32
Difficoltà: E
Tempo: h.11,15
Dislivello: m 1000
Lungo il percorso sono possibili molti itinerari di rientro a valle segnalati (R) in questa descrizione.
Scarica brochure: 342
E’ l’ultimo nato dei sentieri dell’Alta Valle Trompia, predisposto dalle sezioni CAI di Collio V.T. e di Bovegno su idea e progetto di ERSAF.
Il percorso inizia dalla frazione di Predondo (Bovegno) e, mantenendosi ad una quota variabile tra m 900 e m 1200, risale tutta la destra orografica dell’Alta Valle Trompia fino alla frazione di San Colombano (Collio) in località Bol-Nof.
Da Predondo, nei pressi della fermata delle corriere, si sale in direzione del Santuario Maria Madre della Misericordia, caro a tutti i triumplini, con un tratto in comune con il sentiero 335, fino al “Doss de l’och”, da cui si stacca per proseguire in piano, fino ad incrociare nei pressi del “Pià de le Cese” il 335b, proveniente da Bovergno-Piano (R)
Poco oltre l’incrocio, sulla sinistra, possiamo notare i ruderi dell’antica chiesa dedicata a S.Glisente, costruita nel 1300 ed in uso fino alla metà del 1600.
Il sentiero acciottolato resta ora in comune con il 335b fino alla località Buicco, dove all’incrocio con una larga mulattiera (R), notiamo un grosso masso con incise numerose croci la cui origine è ignota.
Successivamente si attraversa il torrente Meola e si risalgono sulla sinistra i prati della località Zerma; quindi all’incrocio con il sentiero 336 transitiamo sopra i Prati Magri, nota località, dove sorge un comodo rifugio facilmente raggiungibile con una breve deviazione di 10 minuti.(R)
L’itinerario continua dapprima attraverso boschi e pinete fino a Masne; quindi, si attraversa dapprima il torrente Zerlo, poi la Valle di Rango con il ponte omonimo.(R)
Si transita in successione dalle località Bonaldo (dove la carrareccia diventa sentiero), Sarlene con l’antico e storico ponte romanico ed infine con una breve salita, da località Bongio.(R)
Si sale ora lungo la carrareccia che ci porta nei pressi della località Forcella (m 1100(R)), per poi affrontare in discesa il prato sottostante. Entrati nel bosco si incrocia dopo poco la mulattiera in località Navazze.(R)
Abbandonata dopo circa 20 minuti tale mulattiera, prestando attenzione ad un deciso bivio a destra, si entra nel comune di Collio V.T. in alta Valle della Torgola, nota sin dall’antichità per le sue miniere.
Si attraversa tutta la Valle con un comodo sentiero nel bosco e, dopo circa 25 minuti, in località “Trusac” si incrocia una nuova carrareccia fino a che, superato il torrente Torgola, un cartello indicatore ci invita a deviare decisamente a destra.
Attraversato un prato ai margini del bosco, si percorre la sottostante strada, creata per la realizzazione del canale che alimenta le “vasche”, un’opera di presa della centralina idroelettrica della sottostante ex-miniera Prealpina.
Poco dopo si giunge nella piazza di Memmo, frazione a m 980, dove è possibile trovare un piccolo negozio alimentare con annesso bar.(R)
Da qui, seguendo in salita il sentiero 343, si incontra in corrispondenza di una seconda fontana un’indicazione che ci invita ad andare sulla destra verso la località Plagna, una estesa radura in mezzo al bosco, che raggiungiamo in circa 20 minuti(R).
Sempre restando sulla stessa carrareccia, si affronta una impegnativa salita che ci porta a raggiungere la località Coca, punto panoramico di maggiore quota del sentiero e dal quale è possibile dominare l’intera Valle di Serramando.
Si scollina e si raggiunge in località “Put del Re (Ponte del Re) la nuova opera di presa di una delle due centraline idroelettriche del torrente Bavorgo.
Dopo una brevissima salita ci si immette sulla carrareccia che proviene da Collio. La si segue in discesa fino ad un incrocio, dove la segnaletica ci indica la direzione di Ivino(R).
Dopo un breve tratto che ci vede transitare alle pendici delle Colombine, si raggiunge Ivino(R), piccola località a m 1200 con chiesetta dedicata a S.Marco dove, fino agli anni 60 del secolo scorso, era ancora attiva la scuola elementare.
Prima di entrare in tale frazione, si devia a sinistra verso San Colombano, superando la prima di tre cascine appartenute a tre fratelli, ognuno dei quali separatamente aveva posto sulla facciata della propria casa un affresco a ricordo dello zio frate.
Si abbandona quasi subito tale carrareccia per deviare a destra su un sentiero che con alcuni saliscendi ci porta ad attraversare la località Castello.
Si scende a S.Colombano nei pressi di una fontana (località Bol-Nof) e si termina il percorso sulla statale del Maniva, dove nelle vicinanze è possibile raggiungere la fermata dell’autobus.