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BIVACCO GRAZZINI

Articoli relativi al Bivacco Grazzini

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Il bivacco Grazzini è situato in località Craparo alto, nel Comune di Collio e rappresenta una realtà delle Prealpi bresciane.

In origine era una vecchia malga utilizzata dai mandriani che ha conservato, grazie anche ad un’attenta opera di ristrutturazione avvenuta nel 2000, le tipiche caratteristiche di una costruzione di tal genere.
La sua superficie è di circa 80 mq e all’interno ospita 12 posti letto.
L’acqua è piovana anche se è sempre possibile trovare nei pressi quella sorgiva. L’illuminazione è garantita da un pannello solare.
La sosta è gratuita anche se è gradita l’offerta libera, in considerazione dei costi di manutenzione.

La festa per celebrare la ricorrenza dell’apertura si tiene in luglio (solitamente la 2^ domenica)
Nell’occasione viene officiata una Messa al campo, seguita da un conviviale pranzo a base di salamine, formaggio abbrustolito, polenta e altri tipici prodotti nostrani.
L’ambiente nell’occasione è irreale, quasi fiabesco. Si pensi ad un centinaio di persone a 2000 mt, fuori dal mondo, riunitisi insieme per conversare di montagna e cantare vecchie canzoni.
Il bivacco può essere utilizzato dai trekker (vedi trekking dei bivacchi) oppure come punto di appoggio quando si percorrono i consueti sentieri della zona (n° 343: Memmo-Sette Crocette, n° 355-356: Collio-Cima Colombine; n°357: Grazzini-Laghi Ravenola, oltre naturalmente al 3V basso o alto).
Inoltre se si parte dal Pian delle Baste è facilmente raggiungibile anche da gruppi familiari: basta camminare per circa un’ora e una volta raggiunto il bivacco si trascorre una giornata in un ambiente con panorami mozzafiato ricco di stimoli per i bambini.

Il Cai si occupa di assicurare la manutenzione e di rifornire il bivacco di legna, di cibo e di tutte le altre necessità.
I soci del CAI di Collio provvedono inoltre, ogni anno, agli interventi di manutenzione, anche in ragione degli inverni che risultano spesso prodighi di neve.

 

Diario della ristrutturazione del BIVACCO GIOVANNI GRAZZINI (dal Bollettino parrocchiale di Collio Lazzari – Danieli)

Il bivacco Giovanni Grazzini è dedicato alla memoria di un giovane dalle eccezionali doti umane e dalla grande passione per la montagna prematuramente scomparso in un tragico incidente stradale nel maggio 1998.
L’iniziativa, promossa dai famigliari del giovane, è stata resa possibile nel 2000 grazie all’interessamento della sezione C.A.I. di Gardone nelle figure del Presidente Fausto Lancellotti, dell’economa Francesca Gilardoni e del segretario Mauro Baglioni ed all’impegno e all’opera dei rappresentanti della Sottosezione C.A.I. di Collio V.T., in particolare il reggente Sergio Danieli ed il consigliere Oreste Mozzoni, del progettista, il geometra Armando Paterlini, e degli impresari edili Fabio Gerardini e Massimo Paterlini.
La vecchia malga da ristrutturare è stata affidata dal comune di Collio, nella persona del sindaco pro tempore Dr. Piero Paterlini, in comodato gratuito per 99 anni al C.A.I. di Collio.
I lavori, attentamente seguiti da dirigenti e iscritti, sono iniziati all’alba del 2 luglio 2000 con il trasporto degli attrezzi (vanghe, picconi, badili e zappe) al Goletto di Cludona (curiosità: il nome dato dai mandriani a questo luogo è “PuciaCul”, in quanto vi è sempre la presenza di vento che … sospinge il posteriore) e si è proceduto in primo luogo al ripristino del sentiero di accesso alla malga.
Il 21 luglio 2000 viene smantellato il vecchio tetto, predisponendo ogni cosa all’atterraggio dell’elicottero programmato per il giorno seguente.
Dopo circa un centinaio di voli, è il turno delle imprese e dei volontari che dal 24 luglio danno inizio ai lavori di ristrutturazione vera e propria.
Il 29 Luglio viene realizzato il fuoco, il 1° agosto si lavora alla spianata dinnanzi alla porta d’ingresso, il 12 Agosto viene terminata la camera da letto, il 19 agosto vengono predisposti gli impianti elettrici ed idraulici e via elencando.
Giunge intanto il 2 settembre e si effettuare la stima dei lavori eseguiti.
Il 16 settembre vengono finalmente trasportati materassi, coperte, cuscini e il mobile della cucina a gas.
Ci vogliono più viaggi a piedi per far sì che ogni cosa giunga al bivacco.
Il 23 settembre è la vigilia del grande giorno ma si lavora ancora. Con il badile vengono sistemati gli ultimi tratti del sentiero di accesso.
Viene posata la lapide marmorea, appesa la targa in legno di noce e collocata la campana proveniente dalla smantellata chiesetta alpina “madonna della neve” al Maniva. Infine viene issato sul pennone in ferro la nuova bandiera d’Italia (come da prassi per ogni rifugio alpino) che segna la conclusione dei lavori.
Siamo così giunti al 24 settembre, il fatidico giorno dell’inaugurazione del bivacco Giovanni Grazzini.
Alla giornata sono presenti, oltre agli amici dei C.A.I., i famigliari di
La ricorrenza, da allora, viene sempre celebrata, anche se non più in settembre ma in luglio

 

Come si accede al bivacco Grazzini

Numerosi sono gli accessi al Bivacco Grazzini.
Il primo utilizza il sentiero nr 343 che parte da Memmo e arriva al passo delle sette crocette.
Dal passo, seguendo il 3V basso, si prosegue per il goletto di Cludona e da qui un palo segnaletico invita a scendere a sinistra in una stretta gola caratterizzata dalla presenza dell’olneta.
Si attraversa, poi, una frana di grossi massi caduti dalla cresta delle colombine e con una breve risalita si raggiunge il solco del torrente Craparo. Lo si attraversa facilmente e si raggiunge il bivacco.
Il secondo sale da Collio, utilizzando i sentieri nr. 355 e 356 e raggiunge la mulattiera militare al casermone diroccato del pian delle baste. Si segue, ora, per poco il 3V basso in direzione Passo sette Crocette.
All’altezza di una parete verticale di roccia, utilizzata dagli appassionati per addestramenti di arrampicata, si piega a destra, lasciandosi guidare dalla segnaletica verticale, dalla presenza di due gradini e da una palizzata corrimano. Si sale ripidi fino alla cresta del crinale e si scollina proseguendo nella stessa direzione di ingresso.
Si scende fino a raggiungere le acque del torrente Craparo, incontrando il sentiero precedentemente descritto.
Una terza possibilità è offerta dal percorrere il 3V basso a partire dalla mulattiera sbarrata in località Pian delle Baste, che diparte a lato di un tornante della strada delle tre Valli.
Si cammina così, fino ad incontrare in rapida successione le due deviazioni prima ricordate che in maniera abbastanza equivalente ci portano al bivacco Grazzini.
Se invece si segue il 3V alto dal Dasdana è necessario risalire il Monte Dasdana, superare le prime due cime del monte Colombine fino ad incontrare un significativo abbassamento di cresta.
Qui in corrispondenza di un palo segnaletico, si incrocia il sentiero che ripido sale dalla palizzata sottostante e si prosegue come sopra detto.
Se invece si intende proseguire in cresta col 3V alto fino al goletto di Cludona, poi l’accesso al bivacco segue le indicazioni già descritte.
Un’ultima possibilità viene offerta a partire dal Goletto di Ravenola e a malga Ravenola Vaga per poi risalire a Malga Craparo di Mezzo ed infine al Bivacco Grazzini percorrendo a ritroso il sentiero nr.357.

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